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martedì 1 febbraio 2011

Sudan. Guerre civili, crisi umanitarie e petrolio. Il più caro alleato cinese in Africa.

Venticinque milioni di abitanti,seicento gruppi etnici, cento lingue differenti sono solo alcune delle cifre che contribuiscono a dipingere quel composito mosaico che è, ancora oggi, uno dei teatri più sanguinosi dell'Africa; il Sudan. A causa dei continui tentativi di sudanizzare e islamizzare la popolazione da parte dei vari governi legittimi o giunte militari succedutesi al potere nel corso degli anni, le tensioni tra il Nord, musulmano, ed il Sud, cristiano animista, del paese non si sono mai placate. La fine della seconda guerra civile, scoppiata negli anni 80, con il conseguente processo di pace firmato nel 2005, lascia però spazio a pur caute speranze nella normalizzazione dei rapporti. Il Sudan ottiene visibilità internazionale anche dalla cruenta catastrofe umanitaria che ha coinvolto la regione del Darfur, crisi che ha coinvolto l'intera regione con la morte di migliaia di individui e la fuga di centinaia di migliaia di profughi nel vicino Ciad. La Comunità Internazionale, obbligata a reagire, ha deciso di operare con modalità assai inefficaci, dapprima con una commissione di inchiesta, che ha qualificato la situazione come priva dei requisiti per essere classificata genocidio, poi attraverso il dispiegamento di forze di interposizione nel vicino Ciad e, da ultimo, attivando la Corte penale internazionale, organismo del quale il governo di Khartoum non è membro, contro il presidente Bashir... 

Il mio primo articolo sulla rivista Federalismi.it


Sudan. Guerre civili, crisi umanitarie e petrolio. Il più caro alleato cinese in Africa.

Quando la musica è un ponte.

Cosa accade quando uno dei nostri più amati compositori decide di "sporcare" la propria musica con strumenti e  influenze sonore che di classico ben poco hanno?
Ludovico Einaudi e Ballake Sissoko, noto musicista di kora, tipico strumento a corde dell'Africa occidentale, ci propongono una commistione di armonie e tradizioni differenti. Il risultato è semplicemente vincente.Niente di meno che un opera fantastica. Questo è Diario Mali.
Vi propongo l'ascolto di una delle mie canzoni favorite, senza perdermi in ulteriori ed inutili discorsi.

Ludovico Einaudi e Ballake Sissoko - Chanson d'Amour












Visto? Ulteriori parole non servivano a nulla!

Benvenuti!

Benvenuti a tutti, mie cari, pochi, futuri lettori.
Durante il colonialismo, l'impero di Sua Maestà britannica aveva sviluppato l'idea di collegare i centri nevralgici del suo potere in Africa tramite una grandiosa ferrovia. Il progetto era destinato a fallire  per la presenza delle colonie belghe e francesi nel tragitto. La Francia, d'altronde,  non avrebbe mai permesso alla sua cara rivale di utilizzare i propri territori per portare a termine un obiettivo così ambizioso. Così, quella che sarebbe potuta essere, ancora oggi, l'opera infrastrutturale più importante del Continente, restò nient'altro che lettera morta sui libri contabili inglesi prima e sui libri di storia oggi.
Ed allora saremo noi ad intraprendere questo viaggio utilizzando non la rete ferrata, ma una rete di diversa natura, non limitata alla sola Africa, ma globale, districandoci attraverso opinioni contrastanti, realtà differenti, punti di vista opposti. Nutriremo la nostra voglia di conoscenza andando al di la dei confini disegnati per noi dai "professionisti" dell'informazione.
Non ci faremo condizionare dalle nipoti di Mubarak. Andremo oltre il pregiudizio. Parleremo, scopriremo, indagheremo e conosceremo
Osserveremo la realtà politica, economica, sociale, culturale, letteraria, artistica e sportiva del Continente Nero, cercando di non restare ancorati all'idea di un'Africa teatro di morte, povertà e disperazione.

Buona lettura.